Eruannon

Eruannon

sabato 17 dicembre 2011

Una sera di Gennaio

E’ il mese di Gennaio, e un nuovo anno attende  Eruannon.
Ma a causa di un piccolo malanno di stagione, il nostro elfo per alcune sere, non può partecipare alle riunioni con le sue amiche fate.
Così Ophelia ha un’idea, andare a casa di Eruannon per fargli un po’ di compagnia.
La casa si trovava non lontano dalla Grande Quercia, dentro una cavità nel quarto albero del verde sentiero.
Ellet, Faith e Naida con gioia accettarono la proposta della loro amica.
Così s’avviarono lunga la piccola stradicciola e poco dopo bussarono alla porta di Eruannon.



-Salve cucciolo, possiamo entrare?- disse Naida.
-Sapete-rispose Eruannon –speravo in una vostra visita…
Entrate e sedetevi pure..-



Le fate si accomodarono su larghe foglie di edera e dopo un pò, tra una risata ed un'altra, iniziò una divertente serata.
Ascoltate…  





Tanto tempo fa in un paesino di campagna,viveva in una piccola casetta un taglialegna di nome Ronch con suo figlio Oliver.

Il bambino era affetto da incubosi  estrema (rara malattia che porta il malato ad avere paura del futuro), ma il padre non poteva far niente per aiutarlo, proprio perché vivevano nella povertà più assoluta. L’ unica che lavorava nella famiglia era la madre che guadagnava qualche spicciolo necessario per mangiare, però un giorno restò vittima di una frana .Passati pochi mesi dalla morte della sua adorata madre , Oliver  si aggravò, così il padre con un immenso dolore nel cuore, si mise in cammino verso un luogo a lui sconosciuto, la Foresta incantata, per trovare qualcuno che potesse aiutare suo figlio.



Dopo un lungo viaggio, Ronch si riposò sotto un albero luccicante all’ interno della foresta . Li fra le foglie dell’albero più vecchio, abitava una piccola fatina di nome  Cleo, che appena lo vide tutto triste e sconsolato gli chiese che cosa avesse. Ronch gli raccontò la storia di suo figlio, e la fata commossa lo portò dallo gnomo Squik, ammirato da tutti per il suo amore verso il prossimo.








Lo gnomo diede al pover uomo una lista di erbe da raccogliere nelle notti di luna piena per poi posarle nel vaso magico, da lui donato, a mezzanotte in punto. Le erbe da trovare erano: cristallino brillantato, rose dai petali azzurri e alcune foglie
dell’ albero luccicante.  


La prima notte di luna piena Ronch andò dalla fata Cleo, che gli donò generosamente alcune foglie dell’ albero luccicante. Poi a mezzanotte in punto le posò nel magico vaso.

La notte di luna piena successiva , alle 23.00, si inoltrò nella palude delle tenebre, e dopo una pericolosissima avventura ( aveva combattuto contro pipistrelli giganti), riuscì a prendere una rosa dai petali azzurri e allo scoccare della mezzanotte , la posò nel vaso magico.






Ronch aspettò  l’ultima notte di luna piena. Dopo aver attraversato un sentiero oscuro e tenebroso si ritrovò sul monte Gingirillo.
A poca distanza da lui vide l’ albero più alto della foresta incantata che custodiva
un cristallino brillantato. Ronch, aiutandosi con una fune, si lanciò e  lo prese  e, come sempre, a mezzanotte lo pose nel magico vaso.




L’ indomani Ronch si svegliò di buon’ ora e andò subito dallo gnomo che gli spiegò cosa doveva fare appena fosse  arrivato da suo figlio.
-Ronch, ascoltami bene-disse Squik-nella stanza più grande e luminosa di casa tua, dovrai tracciare un cerchio con all’interno una stella, intorno alla quale dovrai porvi
sette candele equidistanti l’una dall’altra. Non dimenticarti di mettere tra una candela e un’altra un incenso al gelsomino.-
-Tutto qua?-rispose il pover uomo.-
-Certo che no…- continuò lo gnomo- adesso arriva la parte più difficile.
All’interno della stella fai sedere tuo figlio e recita la seguente formula: “Alleviate le pene di mio figlio , o dolce Fato,toglieteli la malattia che lo infetta affinchè possa vivere una vita perfetta. Trasferite la malattia in questo vaso magico ed esaudite, vi prego, la mia preghiera”.




Ricordati però che tuo figlio potrà conservare la sua salute soltanto se porterà con sé questo sacchetto rosso contenente un bulbo di gladiolo, tre bulbi di agletto selvatico, tre grani di sale e tre molliche di pane. Adesso vai , Oliver ti aspetta…Buona fortuna ....

Ronch prese tutto ciò che gli occorreva e  in gran fretta e con il cuore pieno di felicità  tornò a casa. Appena arrivato il povero taglialegna fece tutto ciò che lo gnomo gli aveva detto.
La fata Cleo, nel frattempo lo aveva seguito fino a casa ,e da un piccola finestrella osservò tutta la scena: il rito magico, la guarigione di Oliver e l’abbraccio commovente tra padre e figlio. Così  ebbe grande compassione e pensò ad un regalo…Sull’uscio della porta lasciò
una pentola piena di monete d’oro.
Divenuti ricchi,  come in tutte le fiabe, Oliver e Ronck vissero tutta la vita felici e contenti .         









 


Alla fine del racconto Eruannon si sentiva già meglio.
Ringraziò le sue amiche fate e si addormentò tranquillo.
Ellet mise a posto le foglie d’edera sotto il piccolo tavolo di ciliegio ed insieme ad Ophelia chiuse delicatamente la porticina.

Quella notte Eruannon fece un bellissimo sogno…

VOLARE
NEL CIELO BLU COME TUTTI GLI ALTRI ELFI.

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