Eruannon

Eruannon

sabato 17 dicembre 2011

Una sera di Marzo

Il quattro Marzo è una giornata molto speciale perché  si festeggia il tredicesimo compleanno di Eruannon.Nel Regno di Petunia le creature che compiono tredici anni, diventano adulte e quindi entrano ufficialmente a far parte del regno.
Come tutte le sere il piccolo elfo si dirige verso la Grande Quercia, sperando che le sue amiche fate non abbiano dimenticato la ricorrenza.
Ma appena oltrepassato il verde sentiero, che conduce alla Grande Quercia, si accorge che nessuno ancora è arrivato.
Si siede ed aspetta per più di mezz’ora................
Così, stufo ed amareggiato per l’accaduto, si alzò e decise di andar via.
All’improvviso la Grande Quercia si illuminò di mille colori ed apparve la Regina Petunia con in mano un cofanetto color amaranto con su scritto
“ BUON COMPLEANNO ERUANNON”.












L’elfo iniziò a piangere e ringraziò le sue amiche e la Regina Petunia per la sorpresa. Con un po’ di ritardo, la festa ebbe iniziò e come di consueto Ellet raccontò la sua storia…
Ascoltate…


C'era una volta in un villaggio di campagna, ricco di vegetazione, un contadino che possedeva un grande dono “saper leggere nel cuore degli uomini”.
 
Un giorno, mentre curava il suo piccolo orticello, incontrò un cavaliere che accompagnato dal suo destriero, passeggiava elegantemente nel  prato antistante la sua umile casa. Allora il ricco cavaliere, vedendolo così povero, si impietosì e pensò di aiutarlo donandogli tre semi: uno di zucca, un altro di piselli e il terzo di pomodoro. I semi avevano una caratteristica, erano magici infatti in pochi giorni il contadino potè raccogliere e vendere al mercato il suo ricco raccolto. 
Da li nacque la loro amicizia...
Passati pochi giorni il contadino volle ringraziare il cavaliere e pensò di svelargli il suo segreto cioè, quello di saper leggere nel cuore degli uomini.
Tutto sembrava andar per il meglio ma, non lontano dal villaggio,
su un’ altura abitava il Mago Nero. Il suo castello oscuro, pieno di prigioni e stanze buie, sorgeva nelle vicinanze di un dirupo.







 Il Mago Nero da molto tempo aveva in mente di conquistare il mondo, infatti durante la sua vita aveva combattuto con altri maghi e ogni volta ne era uscito vittorioso.
Ma tutti i poteri conquistati fino ad allora, non erano stati sufficienti; ne mancava solo uno…saper leggere nel cuore degli uomini. Così venuto a sapere dell’esistenza del nobile contadino, mandò Oxford, il suo fidato amico, che in una notte di plenilunio lo rapì  e lo trasportò, su un cavallo alato e nero come la pece, nel suo castello.
Passarono molti giorni prima che il cavaliere venisse a sapere dell’accaduto. Questi infatti, informato dagli abitanti del villaggio, si recò senza indugio al castello in nome della sua amicizia con il nobile contadino.

Dopo giorni di viaggio, il cavaliere arrivò a destinazione e senza farsi vedere, entrò nelle oscure prigioni del castello per tentare di liberare il suo amico. Ma sfortunatamente il Mago Nero si accorse di lui.
 Tra i due scoppiò un duello lungo e terribile combattuto con armi di ogni tipo. Alla fine vinse il cavaliere, che con un colpo di sciabola staccò la testa del mago dal suo corpo e la fece ruzzolare  dalle scale di ferro dell’atrio del castello.
Ma un ultimo pericolo aspettava il cavaliere, le chiavi della prigione erano nelle mani di Oxford.
Senza timore e memore della sua vittoria, il cavaliere con un balzo atterrò Oxford che impaurito e tremolante consegnò le chiavi e si diede alla fuga.
Soddisfatto il cavaliere liberò il suo amico e lo riportò sano e salvo al villaggio. 




 


 




Passato qualche minuto la fata Faith prese la parole e iniziò a raccontare una fiaba sul rispetto della diversità.
Ascoltate...


Tanto tempo fa, in una piccola cittadina, nacquero da una coppia di cani molto conosciuti nel quartiere, tredici cuccioli. In realtà ne erano nati quattordici, ma i genitori avevano abbandonato un cucciolo perché era molto brutto, grosso e tutto nero; in poche parole diverso dagli altri, che erano bellissimi cuccioli color latte con macchie color cioccolato.




Solo e disperato, il piccolo cagnolino vagabondava per le vie della città. Mentre camminava, incontrò dei cuccioli, che in realtà erano i suoi fratelli. Essendo molto affamato, li chiese se poteva giocare con loro e se potevano dargli un po' di cibo. Ma loro, credendosi superiori, lo derisero e lo mandarono via ridendo della sua diversità.
Il povero cucciolo se ne andò via piangendo e, mentre pensava di non avere più alcuna speranze di vivere, lo prese in braccio e lo porto con sé una ricca bambina: la figlia del sindaco del paese. Il cucciolo venne cresciuto e ben curato dalla famiglia adottiva, e gli venne dato anche un nome: Billy.
Da grande divenne un cane importante e conosciuto nella cittadina, perché aiutava i suoi simili poco fortunati come lo era stato lui. I suoi veri genitori, venuti a sapere dell’accaduto, gli chiesero se voleva ritornare da loro, ma Billy rispose di no, perché aveva trovato una vera famiglia che aveva accettato la sua diversità! Così i suoi genitori vissero col rimorso di averlo abbandonato , mentre il cagnolino visse sempre felice e contento perché capì che essere diversi non è un ostacolo, ma una risorsa da sfruttare per arricchire se stessi e gli altri.





 

Alla fine del racconto di Faith , Eruannon provò una strana sensazione .
I suoi piccoli piedini non toccavano più la terra…
Si, amici miei, avete capito bene.
Eruannon stava volando.
Ma lui non poteva …Cos’ era successo?
Semplice…le quattro fate lo sorreggevano.
Eruannon capì di essere una creatura fortunata perché se gli altri elfi potevano volare da soli, lui poteva farlo in compagnia.
Pensò tra sé e sé ad una frase letta da qualche parte in un libro degli umani
“Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni”.

Da quel giorno l’elfo fu a tutti gli effetti un abitante del Regno della bellissima Petunia.
BUON COMPLEANNO ERUANNON…



 

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