Eruannon

Eruannon

sabato 17 dicembre 2011

Una sera di Novembre

 Una sera come tante altre, al calar della notte, sotto la Grande Quercia si riunirono le quattro fate. Tutte si chiedevano dove fosse  finito l’elfo Eruannon. Quella sera stranamente la luna rifletteva la sua immagine nel lago di cristallo e l’aria aveva un non so che di strano.  Ad un certo punto un piccolo rumore dietro la Grande Quercia fece spaventare la fata Ellet. All’improvviso apparve Eruannon in lacrime .-Cosa ti è successo, piccolo mio ?-disse la fata Ophelia.
Eruannon non voleva parlarne ma poi Ophelia lo convinse. -Sapete oggi mi è successa una cosa molto sgradevole .Un mio amico elfo ha organizzato una festa  e non mi ha invitato perché non sono capace a fare le magie. Pensavo che nel Regno di Petunia questo non potesse succedere e invece…….eccomi qua a piangere.
-Ascolta- disse la fata Ophelia- nella vita di ognuno ci sono momenti negativi e prove da superare per raggiungere la felicità. Stasera ti racconterò una fiaba sull’argomento dal titolo “La Perla della Felicità”….







In un tempo molto lontano viveva il principe Ivan, triste e addolorato per la scomparsa di sua sorella Rebecca  a causa di un malefico sortilegio. Una sola speranza lo aiutava ancora a vivere: conosceva una fata di nome Leyla.



Un giorno Leyla trovò scritta su un’ antica pergamena la storia di una perla che portava felicità a chiunque la possedesse. Leyla avvertì subito Ivan, ma lo avvisò che l’impresa sarebbe stata più complicata del previsto, infatti  c’erano quattro prove da superare.  Ivan , allora, prese il suo destriero ed  un carro, ed iniziò ad incamminarsi verso il misterioso luogo delle prove.
Dopo molti mesi di viaggio  si ritrovò in una radura, davanti ad uno spaventoso castello con finestre piccolissime ed un portone sorretto da grosse catene e circondato da acque putride dove i rospi gracidavano emettendo suoni lugubri.






Ivan entrò e notò tantissimi specchi che si intravedevano a causa  della luce che filtrava  da quelle piccolissime finestre. Gli apparì  davanti una misteriosa iscrizione :’’ Chiunque tu sia, devi trovare lo specchio di cristallo. Hai due possibilità…….Stai attento……….  Lo specchio non si romperà, se la pietra scaglierai’’. Ivan, letto ciò, iniziò a riflettere. Pensò qualche minuto poi prese una pietra e la scagliò contro lo specchio





che si trovava dietro un armadio ricoperto da gioielli, i cassetti ricolmi di rubini e gli sportelli d’ oro.

Sfortunatamente lo specchio si ruppe in mille pezzi e all’improvviso uscirono tantissimi pipistrelli, i gioielli divennero pietre e carbone, i cassetti tutti neri e sporchi e dagli sportelli uscì un foglio di carta lucida con su scritto :’’ Se lo specchio non cercherai, tua sorella non troverai ’’.  Incominciò a guardarsi intorno e si insospettì.





Si chiese se lo specchio tempestato d’oro si fosse rotto veramente. Quindi pensò che cosa fosse successo  ad uno brutto, nero e tempestato di ragnatele . Sicuro di sé, scagliò la pietra. Dopo qualche secondo su una pergamena apparve una scritta :’’Se vorrai continuare la tua ricerca, proseguire il tuo cammino dovrai. Vai davanti alla porta e vedrai ’’. Allora Ivan prese coraggio, aprì la porta e vide un giardino pieno di vasi. Gli apparve nuovamente un'altra misteriosa iscrizione :’’Se il vaso di ambra vorrai conquistare, due possibilità avrai." 




Iniziò nuovamente a pensare. Non riuscì a trovare una risposta, chiuse gli occhi e  prese un sasso a caso. Aprì gli occhi  e si ritrovò davanti un’altra pergamena con su scritto:  “Prova superata, adesso trova il velo di seta .’’ Così aprì un'altra porta e vide due ancelle che tenevano un velo  sul viso. Uno dei veli era  di seta. Ivan rimase meravigliato dalla bellezza delle ragazze. Stava per dimenticarsi della sua missione ma immediatamente si ricordò di sua sorella.  Si  fermò un attimo e  pensò ai bei momenti passati con Rebecca.

Il principe alzò gli occhi e vide un volto a lui molto familiare. Ivan  con molto timore tolse il velo ad una delle ragazze, quella che assomigliava di più alla sorella . Prese il velo tra le sue mani e immediatamente  si aprì una porta, come volesse dire “ENTRA”.



Il principe entrò, ma con molta prudenza. Rimanevano le ultime due prove da superare. Varcata la porta, intravide una camera scura e su un muro una scritta:’’ Se il pettine d’oro vorrai trovare , una caccia al tesoro dovrai affrontare .’’ Improvvisamente Ivan intravide  un luccichio provenire da un piccolo buco. Scostandosi dal muro non ci pensò due volte e andò davanti a quella luce.  La  sua delusione fu grande quando ai suoi occhi apparve soltanto un topolino, che giocava  con uno specchietto e faceva riflettere i raggi del sole su una parete scrostata.





Il topo con voce tremolante  gli disse il suo nome: Rebecca . Il principe meravigliato e incerto gli chiese se aveva un fratello più grande, il topo gli rispose di si! Ivan  sicuro disse:- Tu sei mia sorella!!-. Il principe  pieno di gioia, abbracciò Rebecca e con una mano prese una piccola perla che improvvisamente era apparsa sul viso della sorella . Rebecca infatti non riusciva a trattenere le lacrime che immediatamente  a contatto con la pelle del suo viso si trasformavano in piccole perle. Ivan non fu felice di aver trovato la perla della felicità ma soltanto di aver ritrovato la sua adorata sorellina.....




la principessa Rebecca




Capito Eruannon,-disse la fata Ophelia- la felicità è difficile da conquistare ma non impossibile. Bisogna avere fiducia in sé stessi , un sogno da realizzare e la forza di combattere per ottenere ciò in cui si crede. Così il mondo sarà tuo…

 
Alla fine del racconto Eruannon non piangeva più, aveva imparato che la vita è piena di sorprese belle e brutte, ma l’importante è saperle affrontare.
Quella notte Eruannon  dormì sereno. Al suo risveglio si sentì  pronto per affrontare il sole del nuovo giorno.



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